I pivot sono dei livelli di supporto e resistenza facili da calcolare.
Ad usare questi livelli sono per lo più i day trader che compiendo più operazioni al giorno di compravendita hanno bisogno di precisi punti di riferimento da individuare in modo semplice.
Tramite i pivot si cerca di individuare il possibile range di escursione di un titolo.
Il loro obiettivo è lo stesso delle Bande di Bollinger : cercare di prevedere in base alla volatilità del titolo l’ampiezza delle sue oscillazioni.
Mentre il calcolo delle bande di Bollinger è abbastanza complesso (occorre un software o nella peggiore delle ipotesi una calcolatrice scientifica e tanta pazienza), il calcolo dei pivot lo si fa su un foglietto di carta!
Prima dell’apertura delle contrattazioni ci si arma perciò di questi livelli e si imposta la propria strategia.
Si possono calcolare i pivot giornalieri, settimanali e mensili in modo da avere più livelli di riferimento e poter inquadrare il movimento del titolo nei diversi orizzonti temporali.
Nel caso in cui due pivot coincidano, tale livello acquisirà maggiore importanza perché risultante da calcoli riferiti a diversi periodi temporali.
Quando il mercato non è preda a chi muove di norma il mercato, la probabilità che tali livelli funzionino è abbastanza elevata.
Come tutti i supporti e resistenze che si rispettino, spesso i pivot funzionano con precisione millimetrica e questo perchè sono noti al maggior numero di operatori di mercato.
Nel momento in cui il mercato raggiunge uno di questi livelli sorge il problema di capire se l’escursione dei prezzi avvenuta fino a quel momento troverà un valido ostacolo con conseguente inversione di trend, oppure se una volta superato il Pivot il mercato accelera nella direzione del movimento di base.
Più semplicemente quando il mercato raggiunge uno dei livelli critici inizia la gara tra i traders e gestori di fondi, i quali con i loro ingenti capitali hanno interesse a spingere il mercato in una direzione ben precisa e al di fuori del range abituale contenuto dai pivot.
Ipotizziamo che il trend sia forte ed il primo pivot di resistenza venga superato.
Allora, tale resistenza diventa supporto e prossimo obiettivo del trend sarà il secondo pivot di resistenza.
Vediamo il calcolo.
Per prima cosa si calcola il prezzo medio della seduta.
Ipotizzando i valori sotto, la tecnica è la seguente:
massimo (high) = 50
minimo (low) = 45
chiusura (close) = 46
prezzo medio = ( massimo + minimo + chiusura ) / 3
che in simboli diventa:
Ap (average price) = ( H + L + C ) / 3 = ( 50 + 45 + 46 ) / 3 = 47
Il primo e secondo pivot di supporto si indicano con PvL1 e PvL2 (Pivot Low 2) oppure con S1 e S2 (Supporto 2).
Il primo e secondo pivot di resistenza si indicano con PvH1 e PvH2 (Pivot High 2) oppure con R1 e R2 (Resistenza 2).
Vediamo come si calcolano il primo pivot di resistenza ed il primo pivot di supporto.
R1 = ( 2 x Ap ) – L = ( 47 x 2 ) – 45 = 49
S1 = ( 2 x Ap ) – H = ( 47 x 2 ) – 50 = 44
In pratica per individuare S1, il primo livello di supporto sottraiamo il valore massimo al doppio del valore medio di riferimento.
Per individuare R1 che è il primo livello di resistenza sottraiamo il valore minimo al doppio del valore medio di riferimento.
Il secondo livello pivot di resistenza e di supporto si calcolano invece così:
R2 = Ap – S1 + R1 o che è lo stesso : R2 = Ap + (H – L) = 47 + ( 50 – 45) = 52
S2 = Ap + S1 – R1 o che è lo stesso : S2 = Ap – (H – L) = 47 – ( 50 – 45 ) = 42
Abbiamo così calcolato:
il prezzo medio della seduta precedente che è 47
due livelli di supporto per la seduta corrente che sono 44 e 42
due livelli di resistenza per la seduta corrente che sono 49 e 52
Il tutto con semplici addizioni e sottrazioni.