Bike sharing, carpooling, book crossing, couch surfing e tanto altro ancora. Quelli che stiamo vivendo oggi sono i tempi di un consumo più “condiviso” e “collaborativo”. Perché non mettere a disposizione la propria automobile per dividere le spese di viaggio? O prendere un libro mai letto da uno scaffale lasciando quello che abbiamo appena finito?
Sono queste tutte forme diverse di consumo, che però sono vantaggiose per tutti. Ma gli italiani non sembrano ancora convinti. Secondo una recente indagine di Eurispes e Focus, in collaborazione con Dacia, queste forme di consumo “intelligente” non hanno particolare successo.
A battere tutti è il prestito dei libri in biblioteca, praticato dal 74,9% degli italiani. Il più moderno book crossing, la pratica per cui i libri vengono lasciati negli spazi pubblici come le panchine o le metropolitane, non è ancora molto popolare. Solo il 18,4%, infatti, l’ha provato.
Via a scalare, il taxi condiviso è stato testato dal 24,6% degli intervistati, il bike sharing dal 14,2%, il car sharing dal 9,7% e il car pooling 9% il car pooling. Sono ancora numeri molto bassi, che dipendono un po’ dalle nostre abitudini e un po’ dalla difficoltà che abbiamo a cambiarle.