L’operatore tecnico dei parchi e delle riserve naturali, o più comunemente guardiaparco, svolge una professione spesso idealizzato perchè si ha la possibilità di lavorare quotidianamente a contatto con la natura in ambienti idilliaci. In realtà è un lavoro complesso, usurante e soggetto a rischi: l’esposizione agli agenti atmosferici, le lunghe ricognizioni a piedi nel parco, gli interventi in caso di incendio. Per questo è importante, prima di orientarsi verso questa professione, approfondire gli aspetti di cui si occupa il guardiaparco, magari attraverso un periodo di volontariato in un Ente parco.
I compiti del guardiaparco
Attività di vigilanza e polizia giudiziaria per garantire il rispetto di regolamenti e disposizioni emanate dallo Stato e dagli Enti locali: è un’attività che comprende non solo le leggi sul bracconaggio, la pesca non autorizzata, i rifiuti e l’inquinamento, ma in generale tutti i temi legati alla protezione dell’ambiente.
Promozione e educazione ambientale attraverso attività formative, collaborazione alla realizzazione di pubblicazioni, assistenza e guida ai visitatori del parco.
Operatività sul territorio, dai censimenti faunistici e/o botanici al recupero e reintroduzione della fauna in difficoltà, dagli interventi di manutenzione sui sentieri (come predisposizione/attuazione di piani di abbattimento) e sui mezzi a disposizione dell’Ente alla fondamentale attività di prevenzione e intervento antincendio.
Accesso alla professione
Il guardiaparco è assunto attraverso concorso pubblico direttamente dagli Enti parco statali o regionali. Il requisito minimo è il possesso del diploma di scuola superiore, ma una laurea in materie ambientali e naturalistiche può essere utile per superare il concorso e svolgere al meglio i propri compiti professionali. I concorsi sono aperti a uomini e donne maggiorenni.