Padroneggiare tutte le informazioni che fornisce l’Ichimoku, in particolare i segnali operativi, non è cosa semplice, per cui andremo per gradi nel passare in rassegna le varie particolarità.
Iniziamo con la parte più semplice, cioè l’incrocio della linea Tenkan e la Kijun. Bisogna sapere che la Tenkan è molti simile ad una SMA, ma con la differenza che il calcolo è fatto sui massimi e sui minimi del prezzo anziché sulla chiusura. Ne deriva che la Tenkan è segmentata e non ondulata come una SMA, evidenziando l’assenza di trend quando è piatta e la presenza quando sale o scende.
Altra particolarità della Tenkan è quella di basarsi sull’inclinazione dei tratti: maggiore è l’inclinazione e maggiore sarà la forza del trend, senza dimenticare che ci riferiamo sempre ad una base di 9 periodi. Un segnale interessante può essere rappresentato dal prezzo che supera la Tenkan; significa che il prezzo ha molta forza e può essere un segnale decisivo di trend. Maggior forza ha invece l’incrocio della Tenkan sulla Kijun, specie quando avviene nella parte superiore (in caso di rialzo) o
inferiore (in caso di ribasso) della Kumo.
Nel grafico notiamo queste differenze:
1) incrocio al rialzo ma all’interno della kumo, quindi neutrale.
2) incrocio al rialzo e sopra alla kumo, quindi segnale long forte.
3) incrocio leggermente in ribasso sopra la kumo, segnale short debole.
E’ facile osservare nel grafico come la Kijun sia molto più piatta e stabile della Senkan. Questo deriva dal fatto che la media è calcolata su 26 periodi anziché 9 e, come al solito, sui prezzi medi più alti e più bassi. Data la sua solidità viene utilizzata per chi ama operare con maggiore sicurezza, o per valutare stop-loss e take-profit. La prima vera chicca dell’Ichimoku che andiamo a conoscere è quella della Chinkou span.
Infatti questa è una linea che riguarda i valori attuali di chiusura ma spostata indietro di 26 periodi.
Paragonando i dati della Chinkou con gli attuali livelli di prezzo, si hanno segnali su possibili tendenze, supporti e resistenze. In concreto questo avviene congiungendo con una linea, il prezzo con la Chinkou.
Il vero motore e tratto distintivo dell’indicatore è la Kumo, la nuvola.
Rappresentata dalle 2 Senkou, che stanno rispettivamente per la media Tenkan-Kijun e la media dei picchi degli ultimi 52 periodi, la Kumo opera come zona di stabilità del prezzo, nel senso che è la zona in cui il prezzo tende idealmente a galleggiare in assenza di trend. La potremmo paragonare grossolanamente alla zona centrale delle Bande di Bollinger. I vertici alti e bassi della Kumo, cioè le 2 Senkou, sono punti molti forti di supporto e resistenza. Nel caso il prezzo riesca a romperli con decisione, si possono avviare dei trend molto forti.
La Kumo in realtà regala altre perle: la distanza tra le 2 Senkou ad esempio è un indicatore di volatilità, l’incrocio tra le 2 Senkou può significare condizioni bullish o bearish, ed inoltre l’ampiezza della Kumo indica le probabilità che il prezzo si mantenga all’interno della sua area. Per tutte le analisi riguardanti l’Ichimoku Kinko Hyo bisogna ricordare di valutare tutto l’indicatore nel complesso ed operare solo quando tutti i segnali vanno verso un’unica direzione. Il superamento della Kumo, delle Kijun o della Chinkou da parte del prezzo può essere un bel segnale long o short (se in ribasso), che possiamo confermare quando si trova in posizione superiore alla Kumo o inferiore
(se in ribasso).
La stessa considerazione vale per gli incroci tra Tenkan e Kijun o le Senkan: qui osserviamo con attenzione anche la Chinkou span, per vedere se il prezzo effettivamente ha potenziale rialzista o ribassista. Un occhio di riguardo anche alle flat (zone piatte), quando gli indicatori sono paralleli c’è infatti il forte rischio che il prezzo venga attratto, creando numerosi falsi segnali.